EMIGRAZIONE ITALIANA

Gli italiani partirono sopratutto per una motivazione economica. Dal 1876 fino alla prima guerra mondiale lasciarono l'Italia 14.000.000 di individui. Le regioni più colpite dalle ondate migratorie furono al nord il Veneto il Friuli la Lombardia e il Piemonte, mentre al sud furono la Campania la Sicilia e la Calabria. I nostri connazionali sono attratti dallo sviluppo economico di Francia, Germania e U.S.A. Le conseguenze dell'immigrazione sull'Italia furono sia positive che negative:


                                    
Conseguenze positive: 

1- L'acquisizione di capitali guadagnati dagli emigrati all'estero che danno sostentamento soprattutto alle famiglie meridionali.
2- I cambiamenti del modo di vita della popolazione rimasta e l'acquisizione da parte di molti espatriati di conoscenze professionali e culturali modificate all'estero
3-Rapporti economici, politici e culturali più intensi tra l'Italia e le altre nazioni ospitanti.

Conseguenze negative:

1-Restano nel bel paese pochi cittadini con un conseguente calo della pressione demografica.Quelli che restano sono anziani e persone meno qualificate sul piano lavorativo.
2-Scompaiono gli insediamenti umani nei piccoli comuni di collina e di montagna.
3-Dissesti idrogeologici in quanto le opere di manutenzione vengono a mancare per la presenza sempre minore di uomini.

L'emigrazione tuttavia non risolve l' arretratezza economica italiana. Antecedente alla migrazione di massa ci sono i movimenti migratori interni del primo 800.

ITALIA SETTENTRIONALE:

Lo spostamento non era una risposta alla crisi economica o demografica ma era frutto di una strategia imprenditoriale di incremento delle prospettive di guadagno. Le rimesse degli emigranti favorivano l'incremento economico nei bilanci familiari.

ITALIA MERIDIONALE:
 
Era una macro regione che si estendeva dallo stato pontificio. La mobilità dei contadini e dei braccianti poteva arrivare a distanze elevate sopratutto per motivi economici.


                             L'EMIGRAZIONE ITALIANA IN U.S.A

Era dettata dalla speranza di trovare migliori condizioni di vita.Verso la fine dell'800 con l'entrata in funzione di varie ''teste di ponte'' favorirono l'insediamento degli Italiani in diverse zone del nuovo mondo. Gli Italiani si insediarono sopratutto nei grandi centri urbani. Grande sviluppo economico e demografico tra la fine dell'800 e l'inizio della prima guerra mondiale di città quali Chicago, San Francisco, San Paolo, New York, Toronto etc etc. Nelle grandi città c'erano tante piccole ''Italy Zone'' dove si concentravano la maggior parte degli italiani ( gli americani li chiamavano con disprezzo ''ghetti''). Gli emigranti italiani subentrarono ai nord europei e agli scandinavi e poi entrarono in concorrenza con gli irlandesi, anche essi cattolici e poveri.Gli italiani videro sempre attaccati a loro il marchio del quartiere etnico con la definizione ''little italy''.
 Le caratteristiche delle little italy: c'erano interi gruppi dediti ad attività illegali e criminali.
Una pagina nera dell'emigrazione è senza dubbio rappresentata dalla figura degli intermediari.Questi  speculavano raggirando i disperati italiani che volevano emigrare. Per fortuna all'inizio del ventesimo secolo grazie alle leggi e a una maggiore alfabetizzazione ed esperienza degli emigranti, il rapporto fra questi e gli emigranti cambierà in positivo.      

IL COMMISSARIATO GENERALE DELL'EMIGRAZIONE

Fu costituito nel 1901 grazie al ministro Crispi sotto il governo Giolitti. il commissariato presieduto da Bodio nacque in concomitanza con l' esplosione dell' emigrazione in USA con lo scopo di tutelare gli emigranti.Fino a quel momento le istituzioni erano completamente assenti nel controllo e la tutela degli emigranti troppo spesso in balia degli intermediari. l' attivita' del commissariato si risolse a un compito di studio e di tutela dei flussi fino al momento dell' espatrio ma perdendosi all' estero dove gli emigrati necessitavano di maggior ausilio.